POST PARTO FELICE - guida (semiseria) per superare felicemente i primi mesi dopo il parto, anche con lo Yoga!

di Sonia Squilloni


Quando si è incinta, si attende e ci si prepara in particolare per il momento del parto. Soprattutto se sei ad una prima esperienza, tutta la tua attenzione e le tue energie sono focalizzate sul momento in cui conoscerai il frutto del amore. 
Personalmente alla mia prima gravidanza ho avuto poche informazioni che mi preparassero a quello che sarebbe successo dopo. 
Adesso che sono alla mia seconda esperienza, mi permetto di stilare una guida semi-seria su come superare felicemente il post parto.


Cosa c'entra con lo yoga? Tutto c'entra con lo yoga perchè lo yoga è autoeducazione, lo yoga è presa di consapevolezza e distanza, penso che c'entri molto con tutto

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  • torna a grande richiesta il corso YOGA BABY&MOM, consigliato a gruppi di neo mamme con neonati tra i 3 e i 9 mesi 
  • vorremmo proporvi anche una formula nuova, un corso di yoga specifico per il post parto con un numero finito di lezioni, al quale poter partecipare subito dopo la visita di controllo ginecologica
  • da giugno, proporremo anche CORSO DI MASSAGGIO INFANTILE PER GENITORI con operatore AIMI

Se siete interessate, fatemelo sapere telefonando 3395776516 oppure scrivendo a info@yogacampi.com, ci accorderemo sul giorno più indicato. 
A seguire alcuni ironici consigli per vivere meglio il post parto


Avere sotto controllo cosa accade nel nostro corpo a livello fisico nei momenti successivi al parto, può essere utile per non incorrere in inutili allarmismi. Premetto di non avere nozioni mediche, per ogni approfondimento, rivolgetevi alle ostetriche sul territorio tramite Asl o al vostro medico, senza esitazione.

Nel post parto il nostro corpo tornerà molto lentamente alla "normalità", ovvero al suo assetto prima del parto. Quindi non pensate di tornare subito nei vostri "cenci" come si dice a Firenze. Ci vuole un po' a ritornare quelle di prima, e il punto più critico sarà l'addome e la fascia lombare. L'utero si ripulirà del suo contenuto e ridurrà lentamente il suo volume, avrete delle perdite simili al ciclo mestruale ma di odore diverso, pungente e fastidioso. Potranno durare oltre un mese. Questo processo sarà direttamente proporzionale al buon andamento dell'allattamento al seno, più vostro figlio/a ciuccerà bene, più rapidamente l'utero tornerà alle sue dimensioni. Potrete sentire dolorini all'addome, anche più intensi con il secondo parto. Si chiamano "morsi uterini" non a caso. 

Se avete avuto delle lacerazione o vi hanno praticato l'episiotomia potreste avere dei punti ai genitali, interni e/o esterni. Per l'igiene intima ho trovato utilissimi alcuni consigli dell'ostetriche: utilizzare la carta assorbente da cucina usa e getta in sostituzione degli asciugamani, così da avere sempre la ferita asciutta e pulita. Altro consiglio che trovato utile, in caso di punti è stato quello di adoperare assorbenti di cotone per evitare fastidiose irritazioni. 


Punto nevralgico del post parto è l'allattamento. È un universo meraviglio e anche complesso, per niente facile. Troppo spesso la neo mamma non è cosciente della complessità e del fatto che allattare può essere anche doloroso, almeno all'inizio, ma ripaga di una intensità di emozioni

Non lasciatevi mai scoraggiare, se siete in difficoltà fatevi aiutare, cercate chi a più esperienza, un'amica, una consulente a pagamento, chi volete, ma non scoraggiatevi alla prima. Non scoraggiatevi subito, provate, riprovate ancora. Dopo di che decidete, per forza non si fa nemmeno l'aceto, quindi rimanete sempre le protagoniste della vostra esperienza di esogestazione! Se volontariamente e consapevolmente decidete che l'allattamento non fa per voi, sentitevi libere, solo quando una mamma sta bene, sta bene anche il bambino, questo deve essere il vostro mantra! Nei primi giorni ancora in ospedale, chiedete alle ostetriche, fatevi spiegare se l'accatto al seno di vostro figlio/a è corretto. In alcuni centri nascita dove questo è di routine, altri meno attenti al problema, ma se chiedete, nessuna ostetrica negherà il suo aiuto. Chiedete, verificate sempre, sperimentate.
Se si sceglie l'"allattamento a richiesta", si intende di offrire il seno al bimbo/a ogni qual volta lo richieda. Qui inizia il problema, quand'è che vuole il seno? 
...e inizia la necessità di interpretazione del pianto del bambino
Si dice che la madre sappia riconoscere quando il figlio piange per fame, per sonno o perché è da cambiare, oppure ha il mal di pancia. Facile a dirsi, ma non tanto a farsi. Io personalmente ho fatto tanta fatica a iniziare a capire le mie figlie. In mancanza di questa capacità di interpretazione mi rifacevo da una parte: prima verificavo se era da cambiare, secondo provavo a vedere se era sonno e se aveva bisogno di un po' di movimento per dormire, terzo la soluzione di tutti i mali, il seno. Osservare il pianto e cosa accade in questi tre tentativi di soluzione può essere utile, in merito mi è stato utile il libro - Il linguaggio segreto dei neonati - di una esperta americana, che va presa come tale, un po' estremista nella semplificazione. I piccoli ci mettono un po' a trovare una regolarità nella poppata. Non vi lasciate fregare da chi vi dice, "io allattavo ogni 3 ore", certo accade, ma non subito, per me è accaduto circa dal terzo mese. 

È complicato anche per i piccoli "imparare" a nutrirsi, dategli il tempo, sosteneteli, dategli spesso opportunità di ciucciare i primi tempi, e soprattutto fate attenzione a come si attaccano al vostro seno, per voi, per evitare ragadi e per loro. Infatti recentemente qualche pediatra sostiene che le coliche gassose non esistono, o almeno non dipendono dall'alimentazione ma dalle modalità di suzione. Per l'uno o per l'altro motivo, vi consiglio di capire bene come offrire il capezzolo al vostro cucciolo. Utile un rapporto diretto, se non con l'ostetrica con un altra mamma, magari di un gruppo di mutuo aiuto come le MammeAmiche (qui in zona le abbiamo sia a Campi Bisenzio che a Sesto Fiorentino), o anche un libro come quello di Carlos Gonzales Un dono per tutta la vita. Guida all'allattamento materno.
Allattare al seno può essere doloroso, può fare veramente male il palato del vostro piccolo sul vostro delicato capezzolo, ma sappiate che è temporaneo, dopo un po' passa il dolore e rimane la soddisfazione di poter farsi alimento per il proprio cucciolo, il miglior alimento. Tenete duro, e se avete la sfortuna di avere disagi, sappiate che le ragadi al seno si curano anche velocemente. Ci sono molti prodotti, ma personalmente vi posso dire che quello che mi ha aiutato di più è lasciare asciugare la ferita all'aria, tenendo il seno scoperto se possibile o altrimenti aiutandosi quando non lo si può fare con coppette proteggi capezzoli che permettono di non porle in contatto con gli abiti e tra tutte le creme che ho provato (parecchie!) quella alla lanolina si è rivelata la migliore. Ma anche qui, provate e lasciatevi consigliare, per trovare la vostra strada.

Poi ci sono le sollecitazioni di altro tipo, che non vengono dal vostro corpo ma fuori

Tutti tenderanno a darvi consigli, la mamma - la vostra - che vi ha partorito quarantanni fa, oppure la suocera, che conta più o meno gli stessi anni dal momento del suo ultimo parto, magari vostra nonna, che raddoppia il dato numerico degli anni che la separano dall'esperienza, ma che forse vi sa aiutare di più. 
C'è da tenere conto che negli anni '70/'80 c'è un vuoto, la scienza sembrava aver preso il sopravvento sull'esperienza millenaria delle mamme. Si credeva che il latte artificiale fosse migliore di quello materno, oppure che il normale attaccamento della madre al figlio, il prenderlo in braccio fossero i presupposti del vizio, si obbligava le madri ad assurde pesate doppie aumentando con assurde richieste la loro normale fragilità post parto. 
Non ascoltate chi ha partorito proprio in quella triste parentesi dove si negava le modalità che hanno fatto sopravvivere la nostra specie per millenni. Pensatevi in veste di donne primitive che devo far sopravvivere la propria prole alle sfide della natura selvaggia. Non negatevi di poter tenere addosso, in braccio a lungo il vostro cucciolo per farlo smettere di piangere. Adoperate tutto il vostro buon senso e lasciate emergere il vostro istinto sopra la mente razionale.  Fate come vi va. Sempre in merito di letture, vi consiglio per darvi forza ed argomenti la lettura del pediatra Gonzales già citato prima con il libro Bésame mucho

La cosa migliore per vivere al meglio il post parto è fare quello che ci si sente con un occhio di riguardo a riposarvi e a dormire. Spesso "ma che dorme?" è una delle domande che viene rivolta più frequentemente ai neo genitori. Il vostro sonno non sarà più intenso e profondo come prima. Sarete sintonizzati sulle esigenze dei piccoli. Lasciate da parte gli obblighi per un po', la casa, i panni da stirare ecc, pensate a stare bene e a recuperare energie. 

Quando ve la sentirete trovare una relazione con altre mamme è la cosa ottimale per condividere e così sdrammatizzare i piccoli grandi problemi che possono sorgere alle prime esperienze con i neonati. 
Come associazione che pratica esclusivamente yoga e meditazione la nostra proposta è articolata fondamentalmente nel corso di YOGA BABY&MOM, dove in 5 lezioni mamma e bambino insieme (dai 3 ai 9 mesi) si coccolano con dolci movimenti, piccoli esercizi e massaggi, per spezzare la routine pappa, nanna, cacca, e iniziando a relazionarsi con altre coppie. Questi corsi vengono effettuati a primavera e autunno. 
Inoltre da questo anno proporremo altri tipi di attività mamma e bambino insieme a ciclo di 5/6 lezioni, come YOGA POST PARTO CON BEBé , dove l'attenzione sarà tutta sull'attività fisica della mamma, alla presenza del cucciolo.

Ogni incontro è a numero chiuso per poter avere un miglior contatto e rapporto con i partecipanti. Rimaniamo a disposizione per ulteriori informazioni 3395776516 opp info@yogacampi.com